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La cooperativa virtuale, sogno o realtà?

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Ogni essere umano deve sentire di ricevere l’affetto, l’attenzione e l’amicizia di cui ha bisogno, da parte di coloro che gli sono vicino. Si tratta del bisogno di appartenenza. Inoltre, abbiamo tutti la necessità di sentirci competenti e di essere influenti, di sentire che possiamo vincere. Si tratta dei bisogni di potere e di riconoscimento. Li soddisfiamo circondandoci di persone che di tanto in tanto riconoscono che abbiamo delle cose importanti da dire. Soddisfacendo questi due bisogni, preserviamo l’autostima. È possibile mettere la tecnologia al nostro servizio per prevenire le lacune a tal proposito?

A questa domanda, rispondo di sì. I sondaggi sullo “star meglio” dei traduttori, che ho fatto nel 2011 su 102 traduttori, ha evidenziato che quasi la metà degli intervistati (48%) non aveva praticamente nessuna relazione professionale. Una cooperativa virtuale organizzata intorno ad una piattaforma che permetta ai membri di crearsi degli account personali e di collegarli in base alle loro conoscenze e di formare una squadra è una soluzione all’isolamento lavorativo. Questa piattaforma deve anche permettere di creare o importare-esportare dei file TMX (le famose memorie di traduzione) per metterle a disposizione della squadra. I membri potranno dunque creare delle cartelle che saranno accessibili a tutta la squadra. E tutto ciò in diretta: non si può perdere più tempo, i clienti vanno sempre più di fretta e sono sempre più esigenti.

E La bellezza della cosa, è che i membri della squadra possono trovarsi in città differenti. Ecco, la vostra squadra è pronta e può ingrandirsi o diminuire secondo la mole di lavoro. Spetta a voi mantenere le relazioni con i vostri colleghi, in viva voce ad esempio. Con Skype o Google Hangout, potete raccontarvi i vostri weekend o discutere dei vostri progetti per le vacanze, tutte quelle conversazioni che solitamente si fanno davanti al distributore di caffè (ecologicamente certificato, s’intende).

Ma c’è bisogno di più: uno strumento conviviale che vi permetta di uscire dagli ambienti artificiali nei quali le memorie di traduzione ci forzano ad evolvere. Capite cosa intendo dire? Quegli allineamenti di segmenti dove provate difficoltà a distinguere i paragrafi, o dove strizzate gli occhi nella speranza d’individuare gli spazi superflui tra le parole. Un’interfaccia rispettosa dei processi mentali che intevengono durante la traduzione già esiste. Questa vi consentirà un accesso immediato ai segmenti pretradotti, alle cartelle che voi e i vostri compagni di squadra create progressivamente, alle banche terminologiche, ai programmi di concordanze e altri strumenti del genere che potete già consultare.

Questa piattaforma è un ecosistema vivente, è TradooIT con la sezione Memoria, Termidoo per i files e Gazoo, l’interfaccia rispettosa dell’ambiente. Buon lavoro!

Traduzione: Emiliano Scanu

Illustrazione: Studio Steve Bergeron

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